Km 20 Tempo: 4,30 ore compreso le soste
Difficoltà: Facile
26 agosto 2010
Questa
mattina Simone, Marco, Luciano e il Don si sono svegliati alle 4 e
sono partiti, io e Ale abbiamo deciso ieri sera che dormiamo un po di
più, ci s'incontra a Santiago. Quando sono partiti hanno fatto un
po' di rumore e io mi sono svegliata, ho aspettato circa mezzora, mi
sono preparata e ho chiamato Ale che vista l'ora mi ha chiesto se
ero impazzita. Si è alzato di malavoglia, alle ore 5 eravamo già in
cammino. Fuori è buio, l'euforia dell'arrivo, mescolata alla
malinconia per la fine del cammino ci fa ridere e scherzare come due
matti, per il prossimo cammino dobbiamo cambiare le due pile, a
malapena ci illuminano le scarpe, meno male che ci sono già parecchi
pellegrini in giro con delle pile molto migliori che illuminano il
cammino. Usciti da un bosco di eucalipto come d'incanto troviamo un
bar ,Ale dice “ma questo da dove è sbucato?” l'anno scorso non
c'era, ci fermiamo a fare un'ottima colazione, ricordiamo la forte
emozione che abbiamo provato nel 2009 e si riparte con una felicità
che apre il cuore. Continuiamo in piano nei boschi di eucalipto,
saliamo fino ad arrivare all'aeroporto , arriviamo al cippo con i
simboli e la scritta di Santiago facciamo le foto di rito e si
riparte. In lontananza albeggia, finalmente possiamo riporre nello
zaino le pile. Dopo Lavacolla saliamo in cima alla collina,
superiamo la televisione Galega e di stato. Ricordiamo che l'anno
prima quel tratto di cammino sembrava eterno faceva caldissimo e
non avevamo più acqua, ma come un miraggio davanti ad un'azienda
ecco un distributore di bevande ghiacciate, passiamo li davanti ma
il distributore e rotto peccato. Senza renderci conto arriviamo al
monte Gozo, ci fermiamo a bere un caffè ed ecco arrivare Silvia e
Eduardo, facciamo delle foto davanti al monumento dedicato a Papa
Giovanni Paolo II e alla giornata della gioventù del 1989, ci
raggiungono anche Michelle ed Alessandra. L'emozione è grande,
Alessandra ha chiesto a Michelle di proseguire con noi perché vuole
entrare in Santiago da sola. In cinque riprendiamo il cammino in
forte discesa verso la cattedrale. Come si entra in periferia della
città c'è tantissima gente, non sono solo pellegrini che hanno
fatto il cammino, che hanno sulle spalle lo zaino, ma tantissimi
pellegrini che arrivano in città con tutti i mezzi di trasporto. Il
2010 è l'anno Santo, è aperta la Porta Santa, tutta questa
confusione fa si che entriamo in Piazza Obradoiro dalla parte
sbagliata. Vediamo una coda di persone lunga centinaia di metri sono
pellegrini in fila per passare la porta Santa. Finalmente arriviamo
in piazza, la cattedrale davanti a noi, una valanga di emozioni ci
invadono, la felicità sprizza da tutti i pori, ci abbracciamo forte,
anche questa volta San Giacomo ci ha assistito in questo lungo e
travagliato cammino. In lontananza arriva Alessandra, l'aspettiamo,
dopo aver scattato delle fotografie sperando che tornado alla vita
quotidiana, guardandole, ci facciano provare le stesse emozioni
provate ora. Ci dirigiamo verso Oficina dell'accoglienza ai
pellegrini, anche qui c'è una bella fila di persone e aspettiamo il
nostro turno, inizia a piovere. Presa la Compostela io e Alessandro
andiamo a vedere se nell'hotel dove abbiamo alloggiato lo scorso
anno a lato della cattedrale c'è una camera per la notte, domani si
ritorna a casa. Prenotiamo due camere una per noi l'altra per Simone
e Marco, facciamo una doccia calda intanto arrivano anche i ragazzi,
loro si sono già confessati da Don Aniello io e Ale cerchiamo di
entrare in cattedrale per confessarci prima della messa del
pellegrino alle 12. La cattedrale è piena non ci fanno entrare ci
sono tantissimi pellegrini ,aprono la porte di Plaza de Platerias e
visto che abbiamo portato la credenziale ci permettono di stare in
prima fila per assistere alla messa, con il botafumeiro. Finita la
messa escono un fiume di pellegrini e noi entriamo in cattedrale per
confessarci e abbracciare il Santo. Raggiungiamo i ragazzi per
mangiare qualcosa tutti insieme con Don Aniello e Luciano, finito il
pranzo hanno l'aereo per il ritorno. Rientriamo in albergo facciamo
un pisolino visto la giornata nuvolosa e poi via in giro per Santiago
a respirare la malinconia che ti prende dopo un cammino, domani si
ritorna alla vita quotidiana. Decidiamo di cenare tutti insieme con i
compagni pellegrini incontrati lungo il cammino e arrivati a Santiago
oggi. La cena è buona il vino e la birra anche, l'allegria invade
l'atmosfera e i nostri cuori. Un ultimo saluto un abbraccio .
Ultreya peregrino, buon camino...quello della vita. Adesso tutti a
nanna oggi abbiamo fatto 20 Km
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