venerdì 15 ottobre 2010

26 Sobrado dos Monxes- Pedrouzo

Km 42 Tempo: 12 ore compreso le soste
             Difficoltà: Media
25 agosto 2010

Queste ultime due tappe sono poco descritte perché la stanchezza ci ha impedito di scrivere il diario.


Questa mattina sveglia alle ore 4,30, si parte verso le ore 5,15 fuori è ancora buio, Simone, Marco e il Don camminano avanti a noi di buon passo, io e Ale siamo stanchi, sembra che ogni giorno in più di cammino faccia rallentare i nostri passi. Silvia è rimasta a dormire ancora un po'. In lontananza l'ultimo sguardo alla cattedrale di Sobrado dos Monxes. Il mio offuscato ricordo del primo tratto di cammino è su stradine asfaltate poco trafficate con parecchi incroci. Giunti a Madelos ci fermiamo a fare colazione in un bar , a un certo punto vediamo arrivare Silvia molto turbata dice che un signore con una giacca gialla l'ha importunata, lei si è messa a correre ed a urlare finché la persona è sparita. Si ferma anche lei a bere un caffè e si riparte, proseguiamo fino a Boimorto e poi puntiamo verso sud il cammino e ben segnalato. Arriviamo ad Arzua che sono le ore 11,30, la giornata è senza sole, ci guardiamo intorno e vediamo la processione dei pellegrini che percorrono il cammino Francese, la sensazione è di sentirci come dei piccoli eroi, percorriamo mentalmente le tappe più dure e difficili di questo cammino, ci sale una forte emozione e gli occhi si inumidiscono. Dopo un pranzo con ottimi panini, a mezzogiorno si riparte, io e Silvia restiamo indietro i ragazzi con il Don camminano velocissimi. Questa parte del cammino mi ricorda le grandi emozioni avute l'anno prima quando io e Ale abbiamo fatto il Cammino Francese, era il mese di giugno, non c'era tutta questa gente e non c'erano tutti questi bar che sono spuntati come funghi. Finalmente è uscito il sole caldo, ma che stanchezza, nonostante continuo a bere molta acqua mi sento disidratata, forse il mio fisico non ce la fa più. Io e Silvia ci fermiamo a metà pomeriggio a bere l'ennesima coca cola sperando ci dia un po' di brio, un pellegrino ci sente parlare in italiano e chiede, “ cosa ci fai con quella marmitta appesa allo zaino”, io e Silvia rispondiamo che senza quella non avremmo cenato parecchie sere con una buona pasta, che arriviamo dal cammino del Nord e non ci sono gli stessi servizi che trovi sul cammino francese. Ricevo la telefonata da Ale, “mamma muoviti!! Vi stiamo aspettando.” Questo tratto di cammino è conosciuto mi mette sicurezza, l'ho percorso un anno fa, è un continuo saliscendi fra boschetti di eucalipto, campi e pascoli con animali, sarà per il sole caldo che si vedono pecore spaparazzate all'ombra. Sono le ore 16 e siamo a Santa Irene ci mancano circa 2 km per arrivare a Pedrouzo. Come il solito siamo arrivati tardi e l'albergue è pieno nonostante i 120 posti. Ci raggiungono anche Alessandra, Michelle, Edoardo e Luciano (amico del Don) a questo punto si decide di andare a dormire in palestra dove ci sono ancora parecchi materassini a terra liberi. La solita doccia, ma oggi non si lavano i panni, domani siamo a Santiago, i cambi per domani e per il ritorno a casa sono puliti nello zaino. Decidiamo di andare alla messa officiata da Don Aniello e poi tutti insieme andiamo a cena. La compagnia è ottima e c'è una forte euforia per l'arrivo a Santiago, alle 22 decidiamo di andare a nanna, oggi abbiamo fatto 42 km.























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