lunedì 18 ottobre 2010

09 Santoña - Santander

Km 36,5 Tempo: 12 ore compreso le soste
             Difficoltà: Media fino a Guemes poi facile
8 agosto 2010
Sveglia ore 6, che umidità dentro alla tenda, i sacco a pelo sono bagnati, dopo aver preparato lo zaino, entriamo all'intero Polideportivo prendiamo un caffè caldo con alcune merendine ai distributori automatici e partiamo, Lisa è rimasta a letto, lei si ferma a Guemes, noi quattro pensiamo di raggiungere Santander, in serata arriva Gianni, io sono al settimo cielo sono 9 giorni che non lo vedo. Sono le ore 7,15 quando iniziamo il cammino, dal Polideportivo ritorniamo indietro ripassiamo sopra il ponte ci dirigiamo verso il centro, superate due rotonde e parecchie vie troviamo alla nostra destra un carcere e alla sinistra la palude, andiamo avanti fino a raggiungere la spiaggia. Continuando in quella direzione sulla nostra destra parte un sentiero che sale nel bosco, ultimo tratto diventa ripido con arbusti pungenti e rocce che rendono difficile salire fino alla vetta, finalmente siamo arrivati alla cima del El Brusco. Il panorama è molto bello, peccato che oggi è nuvoloso. Scendiamo per il sentiero sulla nostra sinistra, anche questo è difficoltoso soprattutto per gli arbusti con le spine che ti graffiano le gambe. Arrivati alla spiaggia di Trengandin, ci sono parecchi ragazzi che si preparano per una gara di canottaggio, sono le ore 8,30 la spiaggia è semi deserta, ci sono alcune persone che corrono, altre che passeggiano, iniziamo il cammino verso Noja che dista circa 4 km. Camminare sulla spiaggia è faticoso ci dirigiamo verso il bagnasciuga dove la sabbia è più compatta, i ragazzi scrivono sulla spiaggia “Peregrinos del norte born to kill” sono proprio matti, ma felici. Arrivati a Noja alle ore 9,10 uno striscione con scritto “Buon Viaje Peregrino” ci accoglie ci fermiamo al bar con vista sulla spiaggia a fare una abbondante colazione. Riprendiamo il cammino salendo verso la parte alta del paese dove ci fermiamo a comprare delle provviste che dividiamo negli zaini, giriamo a sinistra superiamo la piazza della chiesa, puntiamo verso l'interno, dobbiamo fare attenzione per cercare i segnali, attraversiamo alcune zone abitate e percorriamo diverse stradine fino ad arrivare dopo circa 6 km a San Miguel de Meruelo. Da qui il percorso è su varie stradine asfaltate, a mezzogiorno decidiamo di fermarci a mangiare su un muretto adiacente una chiesa, Marco e Simone decidono di fermarsi a Guemes, la guida dice che c'è il più bell'albergue di tutto il cammino del nord, anche Alessandro a voglia di fermarsi , ma non vuole lasciarmi proseguire da sola per Santander. Dopo la breve sosta scendiamo verso un rio che oltrepassiamo su un ponte medioevale, camminiamo sulla carretera 447 passiamo fra due colli boscosi fino a oltrepassare due incroci, raggiungiamo la carretera 455 che attraversiamo e prendiamo la stradina che si dirige verso la collina, la stanchezza inizia a farsi sentire, si ferma un'auto, una persona con la barba , chiede se va tutto bene o se vogliamo un passaggio, rispondiamo che va bene, l'auto parte e noi riprendiamo a camminare, dopo un attimo ci viene in mente, la persona che si è fermata è Padre Ernesto che gestisce l'albergue dei peregrino di Guemes. Ritorniamo sulla carretera 455 che percorriamo per circa 500 metri dove troviamo un incrocio. Qui le nostre strade si dividono, Simone e Marco vanno all'albergue, io e Ale proseguiamo per Santander, ci promettiamo di ritrovarci domani sera a Requejada ma sale la tristezza, abbiamo camminato insieme per una settimana abbiamo condiviso gioie e dolori, il dubbio che assale è chissà se ci ritroviamo? Dopo vari saluti e abbracci io e Ale riprendiamo il cammino verso Santander, sono le ore 15, dall'incrocio giriamo verso destra, scendiamo fino a raggiungere il fondovalle e la carretera , giriamo a sinistra saliamo verso le colline che ci troviamo davanti, poi scendiamo fino alla carretera che percorriamo per circa 600 metri fino a deviare sulla sinistra sulla carretera 440 che ci porta al centro di Galiziano. Superiamo la chiesa, qui dobbiamo fare molta attenzione a trovare le frecce, proseguiamo dritti,superiamo alcuni incroci e arriviamo sulla carretera molto trafficata, al lato destro c'è una pista ciclabile che percorriamo per oltre 6 km. Siamo stanchissimi per aumentare il passo e non dar retta a tutto questo traffico ci mettiamo le cuffie e ascoltiamo le canzoni con mp3. Dopo un'ora di noiosa pista ciclabile, arriviamo alla periferia di Somo, sulla nostra sinistraci sono delle indicazioni e le frecce gialle che indicano il cammino, ci dirigiamo in quella direzione, dopo circa 2 km ci rendiamo conto che non stiamo andando verso il mare ma verso l'interno, la stanchezza ci ha confuso le idee, prendiamo la guida e ci rendiamo conto che andando in questa direzione arriviamo a Santander via terra con 24 km in più. Torniamo indietro dove abbiamo preso lo svincolo sbagliato, incontriamo delle persone che ci indicano la strada per raggiungere l'imbarcadero situato al Barrio di Soto. All'imbarcadero ci sono dei ragazzini che fanno il bagno tuffandosi in mare dal porticciolo, la giornata non è calda e non so se è la stanchezza, ma io e Alessandro nonostante il sudore addosso non li invidiamo neanche un po'. Sono le ore 17,45 quando prendiamo il traghetto per raggiungere Santander, sul traghetto le persone sono vestite a festa e profumate, noi due dopo 36 km sembriamo scappati di casa. L'attraversata e molto bella sulla destra si vedono i bei palazzi. Alle ore 18,30 sbarchiamo proprio al centro della città, seguiamo sulla sinistra, passiamo accanto alla cattedrale proseguiamo fino alla piazza dell'Ayuntamiento, giriamo a sinistra fino all'albergue. Che tristezza è completo, ci dicono che possiamo dormire sotto i portici della cattedrale, noi spieghiamo che arriviamo da Santoña e che questa sera arriva un 'altro pellegrino che è in viaggio dalle ore 5 di stamattina, e che non possiamo dormire per terra senza materassi sotto un portico. L'ospitalera telefona a varie persone fino a trovare una camera in un' alloggio. Entriamo nell'appartamento e ci rendiamo conto che  sicuramente era meglio dormire nel portico della cattedrale, la camera è piccolissima con 2 letti a castello, non c'è aria ma una puzza bestiale di deodoranti, mi prende lo sconforto, chissà cosa dirà Gianni? Avrei voluto avesse un impressione migliore del cammino. Alle ore 20 suona il cellulare, è arrivato, scendo verso la piazza dell'Ayuntamiento e ci incontriamo, sono proprio felice, non so quanto si ferma, ma solo il fatto di dividere con lui anche solo pochi giorni di cammino mi rende felicissima. Ci dirigiamo verso l'appartamento, spiego la mia delusione della camera,  che l'unica alternativa era il portico della cattedrale. Dopo aver fatto la doccia ci dirigiamo verso il ristorante dei pellegrini dove troviamo Dora che ci fa passare un'ottima serata, con noi a cena c'è la ragazza che dorme nella nostra camera puzzolente, Dominique con sua moglie, dopo una buona mangiata e due bottiglie di vino tinto alle ore 22 si va a dormire oggi abbiamo fatto 36,5 km.














 



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