Km 25 Tempo: 7 ore compreso le soste
Difficoltà: Media
16 agosto 2010
La tranquillità dell'appartamento ci
ha permesso di dormire fino alle ore 7, stamattina non mi sento molto
in forma, ho un senso di nausea, speriamo di non avere preso il virus
da Ale, dopo una buona colazione e le varie medicazioni ai piedi alle
ore 8,30 siamo sul lungomare a riprendere il cammino, superato Playa
de Ponente ci stacchiamo dal lungomare per dirigerci verso l'interno,
dobbiamo seguire le vie con la guida perché non ci sono i segni a
indicarci il cammino. La giornata è calda, usciti dal centro storico
finalmente troviamo le frecce gialle, superiamo la
zona industriale, attraversiamo il ponte sulla ferrovia, la strada è in
salita ci allontaniamo dalla zona industriale. "Mi sa che Alessandro mi
ha contagiato", la nausea continua ad aumentare e mi sento molto
debole. Finalmente la salita si attenua, superiamo boschi di
eucalipto e pascoli, fino ad arrivare a Santa Eulalia. Entriamo nella
valle, ai nostri lati solo colline, proseguiamo sempre dritti, io sono
uno straccio faccio fatica a camminare, sicuramente ho la febbre, non
riesco neanche a ragionare, prendo una pastiglia di paracetamolo. I
ragazzi camminano sempre avanti a me, non si sono ancora accorti del
mio stato di salute, non riesco raggiungerli ho le gambe che non
si muovono. Non seguo più la strada, ripongo la guida nello zaino,
cerco di concentrarmi mentalmente sul ricordo del cammino francese
percorso l'anno prima e seguo le frecce gialle ad ogni
bivio e incrocio.
Arrivo a una bruttissima zona
industriale, spero disperatamente di trovare un bar per bere un the
caldo con limone per vedere se passa un po' la nausea, nonostante sia
una giornata molto calda io ho freddo, cammino con il pile e non
riesco a scaldarmi. Arrivo a San Pelayo i ragazzi finalmente sono
fermi a un bar, mi stanno aspettando, mi fanno segno “ma dov'eri
finita?” ma quando vedono il mio viso capiscono subito che sto male,
sono bianca come un fantasma. Telefono a casa a Gianni “ chiedi a
tuo fratello medico cosa posso prendere per stare un po' meglio”
dopo varie telefonate mi dicono cosa cercare in farmacia a Avilès.
Ci fermiamo per un'ora a riposare, devo riprendermi, per arrivare in
città ci mancano circa 5 km. Alle ore 14,15 arriviamo al' albergue
io sono distrutta, sono tutta sudata ma batto i denti, vado a letto
vestita come sono, mi infilo dentro al sacco a pelo e Ale ci mette
sopra una coperta, continuo a battere i denti. Dopo aver fatto la
doccia Alessandro va in cerca della farmacia, mi porta le medicine,
le prendo, dopo pochi minuti iniziano a fare effetto, mi passa il
freddo e mi addormento. Mi sveglio verso le 6 di sera, la febbre e
scesa, mi alzo, vado a farmi una doccia, mi sento meglio, mi rimane
la nausea e sono debole, mi lavo la roba sudata e mi siedo fuori dal
rifugio ad aspettare i ragazzi che sono andati in centro città. Alle
ore 20 usciamo per andare a cena, cerco disperatamente un piatto di
riso in bianco, ma alla fine mi portano un riso così unto che non
riesco neanche a mangiarne un cucchiaio, decido di bere una coca cola
e rientro all'albergue a dormire. I ragazzi si fermano per cenare.
Sono le ore 21 e sono a letto, oggi abbiamo fatto 25 km.
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